REGGIO EMILIA – C’è un po’ di reggianità nella vittoria di Sonny Colbrelli, il 31enne di Desenzano sul Garda che ha trionfato alla Parigi-Roubaix.
Una impresa epica, che ha visto il ciclista giungere sul traguardo interamente ricoperto di fango. Una immagine che resterà nella storia e che è degna del fascino e dell’atmosfera di questa corsa nata nel 1896: 258 km di fatica e sudore, 55 dei quali sul pavé.
C’è un po’ di reggianità, dicevamo, in questo successo eroico poichè Colbrelli ciclista vero lo è diventato nelle file della Bardiani- Faizanè, società di casa nostra che ha avuto come anima e dirigente simbolo Bruno Reverberi da Cavriago e che è oggi guidata dal figlio Roberto. “A lui siamo rimasti sempre molto legati – ha detto proprio Roberto – Io e mio padre abbiamo seguito la corsa insieme davanti alla tv e abbiamo gioito e ci siamo emozionati. E’ un ragazzo splendido che merita questo successo”.
Colbrelli ha ottenuto la prima vittoria da professionista in carriera proprio con la maglia della Bardiani al Tour di Slovenia, nel 2014. Con la società reggiana ha corso dal 2013 al 2016 per poi passare al Team Barhain. Alla famiglia Reverberi, Colbrelli è rimasto da sempre grato e nelle sue interviste non ha mai dimenticato di ricordare con riconoscenza la crescita avuta in quegli anni.
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