GUASTALLA (Reggio Emilia) – La cucina dell’ospedale di Guastalla verrà chiusa a partire dall’8 maggio e il servizio sarà affidato a una ditta esterna. Gli 11 addetti che vi lavorano saranno ricollocati presso altre strutture sanitarie, come a Reggio o Montecchio.
A sollevare la questione sono Cgil-Cisl e Uil che attaccano frontalmente l’Ausl per questa scelta, dettata a quanto pare da una maggiore convenienza economica. “I lavoratori in questo modo – denunciano in una nota i sindacati – si giocherebbero metà dello stipendio in auto e carburante. Tra loro ci sono persone senza patente, persone che hanno familiari da assistere, madri single e altre complessità. Ausl, che è un’azienda pubblica, si è comportata come la peggiore delle multinazionali che prendono e spostano uomini e donne come fossero dei pacchi senza valore”, come spiega Gaetano Merlino, responsabile Sanità della funzione pubblica Cgil Reggio.
I sindacati hanno proposto all’Ausl la realizzazione di una mensa interna nei locali oggi inutilizzati dell’ospedale. “Il personale della cucina – prosegue la nota – poteva fornire un servizio grandioso a più di 700 lavoratori del distretto sanitario di Guastalla, che una mensa aziendale non ce l’hanno. Distretto che è il secondo per volume di attività e per numero di dipendenti”. Cgil, Cisl e Uil hanno hanno chiesto un incontro alla sindaca di Gustalla Camilla Verona e all’Unione Bassa Reggiana.
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