REGGIO EMILIA – E’ morto a 75 anni di età don Francesco Alberi, dal 2015 collaboratore nell’unità pastorale “San Paolo VI” comprendente le parrocchie di Gavassa, Massenzatico, San Paolo, Santa Croce e Pratofontana.
Il sacerdote è deceduto alle ore 5 di giovedì 29 settembre all’Ospedale “Franchini” di Montecchio, dove era ricoverato da alcuni giorni. Da maggio era invece ospite della Casa della Carità San Giuseppe di Montecchio. Nella Messa Crismale di quest’anno don Francesco, già sofferente, aveva festeggiato i 50 anni di ordinazione presbiterale.
La salma è stata trasferita nella chiesa di Massenzatico, dove alle 20,30 sarà recitato il Rosario. Sabato 1 ottobre alle 9,30 nella stessa chiesa i funerali. Sarà l’Arcivescovo Giacomo Morandi a presiedere la Messa delle esequie. Successivamente la salma verrà portata per la sepoltura nel cimitero di Cerrè Marabino.
La biografia
Francesco Alberi era nato il 1° gennaio 1947 a Cerrè Marabino (Toano) e aveva ricevuto l’ordinazione presbiterale il 29 giugno 1972. I primi incarichi pastorali lo videro come aiuto festivo in quell’anno stesso a Civago e vicario cooperatore a Rio Saliceto fino al 1975. Giunse allora per don Francesco la nomina a parroco di Costabona, dove rimase fino al 1987. Durante questo tempo fu pure inviato a Gova prima come vicario economo (1978-1982), quindi come parroco (1982-1987).
Nel 1987 don Alberi venne destinato come parroco a San Faustino di Rubiera, comunità a cui si aggiunsero in seguito Sant’Agata Casale – a partire dal 1992 – e Fontana dal 1994.
Dal 1974 al 2011, inoltre, don Francesco è stato un apprezzato insegnante di religione cattolica nelle scuole pubbliche.
Nel 2015, infine, era iniziata per don Francesco l’esperienza di collaboratore nelle parrocchie dell’unità pastorale che sarebbe stata poi intitolata a San Paolo VI, affiancando fedelmente il parroco don Luciano Pirondini. La predicazione di don Alberi era impreziosita dalla sua lunga esperienza di insegnamento nelle scuole, con frasi brevi, una forte attenzione alla crescita dell’interiorità, un “feeling” immediato con i più piccoli come per gli anziani e la capacità di individuare i tratti essenziali per accompagnare i fedeli lungo l’anno liturgico. Don Guerrino Franzoni sottolinea la grande disponibilità a collaborare del confratello, ricordando come, dopo i tanti anni trascorsi come parroco, don Francesco fosse lieto di avere più tempo da dedicare alla preghiera di intercessione per le molte persone che incontrava e alla sua passione per l’orto.