REGGIO EMILIA – La Chiesa ortodossa russa? E’ schierata politicamente e sostiene posizioni inaccettabili. Dura presa di posizione del presbitero della Chiesa ortodossa di Reggio Emilia, Dmytro Yurij, ospite della trasmissione Il Graffio.
Il sacerdote ha replicato alle clamorose affermazioni dei giorni scorsi del patriarca Kirill, il capo della Chiesa ortodossa di Mosca, il quale ha definito la guerra giusta, sostenendo che quello in corso sia un conflitto combattuto anche contro le lobby gay. “Come sacerdote non mi esprimo, giudicherà Dio – ha detto – ma come uomo posso dire che questa non è Chiesa, è un progetto del Kgb per proteggere la politica di Putin”.
Padre Dmytro ha 38 anni, è di nazionalità ucraina ed è giunto in città nel 2016 dove guida la comunità ortodossa che si riunisce per le occasioni di culto nella chiesa di San Zenone, in centro storico. Celebrazioni a cui hanno sempre assistito i fedeli ortodossi del territorio, senza distinzione di nazionalità, dunque ucraini e russi insieme. La Chiesa ortodossa rappresenta in questo delicato momento un punto di riferimento nell’aiuto ai profughi in arrivo nel Reggiano: “Anche domani mattina arriveranno quattro persone – le sue parole – per cui mi sono impegnato a trovare una sistemazione e che dovrò aiutare per i documenti”.
Il sacerdote ha accolto nelle ultime ore anche la propria famiglia, che è fuggita da Ternopil, nella parte ovest del Paese: “E’ fuggita dall’Ucraina e sono contento di rivederli, perché ero molto in ansia per loro”. Attraverso la comunità di fede ortodossa vengono raccolti aiuti da inviare in Ucraini e ricercate soluzioni di alloggio per chi arriva qui fuggendo dalla guerra.
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