CORREGGIO (Reggio Emilia) – Un rapporto conflittuale fra vicinato, che dura da moltissimi anni, ha portato un 70enne di Correggio a richiedere continui interventi per segnalare danneggiamenti, molestie e presunte aggressioni da parte di alcuni condomini, che ogni volta risultavano però infondati.
Alla fine ad essere denunciato è stato proprio lui, con l’accusa di procurato allarme all’autorità e simulazione di reato continuati.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri l’uomo si presentava agli Uffici della stazione di Correggio per denunciare un suo vicino, che a sua volta, molti anni prima aveva già denunciato il 70enne e la moglie per molestie.
Una volta l’uomo sosteneva che il vicino si fosse reso responsabile del danneggiamento della porta d’ingresso dell’appartamento, senza alcun motivo, dando forti spinte fino a rovinare la serratura, un’altra che sarebbe salito nel suo appartamento e affacciatosi dalla finestra avrebbe lasciato cadere nell’area cortiliva del condominio bottiglie in vetro. Il 70enne inoltre ha raccontato agli uomini dell’Arma che una mattina il vicino, mentre scendeva le scale del condominio, avrebbe dato una forte spinta sulla porta d’ingresso del palazzo danneggiandola. Dopo circa mezz’ora, avrebbe trovato sulle scale del condominio l’uomo intento a lanciare un cartoccio di carta pieno di feci umane, ma al momento della denuncia non era in grado di fornire alcuna foto.
In un’altra occasione il 70enne aveva richiesto telefonicamente, mediante il 112, un intervento di una pattuglia dei carabinieri a seguito di una lite: i militari sentite le parti, avevano modo di capire dall’uomo continuamente accusato dal 70enne che il rapporto di vicinato era divenuto ormai insostenibile in quanto, giornalmente, venivano fatti continui dispetti nei suoi confronti per poi contattare i carabinieri e addossargli la colpa.
Ancora, il 70enne si è presentato nuovamente alla stazione dei carabinieri di Correggio per denunciare ulteriori episodi: una serie di continue chiamate al 112 insomma, e richieste di interventi che ogni volta si rivelavano sempre legati a fatti che risultavano infondati e privi di riscontri oggettivi.
Le indagini hanno portato all’acquisizione di elementi di responsabilità per il 70enne protagonista delle continue chiamate, che alla fine ha rimediato la denuncia.















