REGGIO EMILIA – Dopo l’appello dei sindaci reggiani per i fondi da destinare all’inclusione sclastica di bambini e ragazzi con disabilità e ritardi cognitivi, interviene la Cgil che evidenzia la crisi che stanno vivendo le famiglie italiane tra caro vita e nuove tasse.
“Già commentando la Legge di Bilancio 2025 rappresentava eravamo stati facili profeti – dichiara Elena Strozzi della Segreteria Cgil di Reggio – Un vero e proprio festival dei tagli al welfare universalistico, agli investimenti e ai servizi pubblici che si è scaricato per intero sulle fasce popolari, già brutalmente impoverite da un’inflazione da profitti che, tra le altre cose, ha determinato, negli ultimi 4 anni, la drammatica riduzione del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni. Adesso i continui tagli dei trasferimenti statali agli enti locali hanno messo a rischio i servizi essenziali per la comunità e stanno aumentando le disuguaglianze sociali”.
“L’unica eccezione è stata durante la pandemia, quando le risorse sono state temporaneamente aumentate per far fronte ad un’emergenza che, però, ha lasciato nuovi e impellenti bisogni ancora oggi, in larga parte, insoluti – continua Elena Strozzi – La situazione attuale costringe le Amministrazioni locali a due sole opzioni: ridurre i servizi o aumentare le tasse. In entrambi i casi, il prezzo più alto viene pagato dai cittadini, soprattutto da chi ha necessità particolari o si trova in condizioni di fragilità economica e sociale. Stiamo andando verso una deriva pericolosa: servizi di qualità saranno garantiti solo a chi può permetterseli. Ma non è questa la società delineata dalla nostra Costituzione, che dovrebbe essere fondata su uguaglianza e solidarietà”.
La preoccupazione si estende anche alle prospettive future, in vista della Legge di Bilancio 2026: “Mentre i salari restano al palo, il carrello della spesa prende il volo. Lo dice l’Istat che per il mese di luglio 2025 conferma un tasso di inflazione stabile all’1,7 per cento, mentre registra una forte accelerazione dei prezzi nel settore alimentare. A questo si aggiunge l’aumento delle risorse destinate alle politiche di riarmo che si tradurranno in nuovi, pesanti tagli alla sanità e istruzione pubblica”, conclude Strozzi.