REGGIO EMILIA – Nel giorno del decennale dell’operazione Aemilia e dell’incendio, forse doloso, nel cantiere di Canali della società immobiliare Nuove Residenze, la Cgil ha organizzato una tavola rotonda per riflettere su una ricerca realizzata da Libera. Una ricerca che indaga il grado di consapevolezza dei reggiani del radicamento mafioso sul territorio.
“Tanti, almeno l’80%, dicono che a Reggio la mafia c’è e costituisce un problema, pochi però sanno cosa è successo e conoscono i nomi dei processi”, sottolinea Giovanni Mattia di Libera.
Tra il pubblico anche diversi amministratori locali, a partire dal sindaco di Reggio Marco Massari, che è poi intervenuto nel dibattito. Luca Chierici, della segreteria della Camera del lavoro, ha annunciato che la Cgil si costituirà parte civile nel processo sui fatti di Brescello che inizierà il 27 febbraio a Bologna. “Recentemente c’è stata l’udienza preliminare del processo che vede imputati anche gli ex sindaci Vezzani e Coffrini – le parole di Chierici – Come abbiamo fatto per gli altri processi di mafia, abbiamo deciso anche in questo caso di costituirci parte civile, perchè laddove c’è illegalità, il sindacato non può svolgere il proprio ruolo”.
Margherita Asta, che nel 1985 perse la madre e due fratellini di 6 anni nell’attentato mafioso al giudice Carlo Palermo, insiste sull’importanza della conoscenza: “La conoscenza è alla base di tutte le scelte che ciascuno di noi fa. Ogni cittadino è parte di una comunità e sentirsi parte di una comunità oggi più che mai è importante”.
Reggio Emilia Cgil mafia convegno LiberaIncendio in un cantiere edile a Reggio Emilia, è forte l’ipotesi del dolo. VIDEO