REGGIO EMILIA – Nella discussione sul nuovo Piano urbanistico generale, tutti i gruppi di centrodestra hanno votato contro le manifestazioni di interesse approvate dalla Giunta e illustrate in aula dall’assessore Carlo Pasini. Progetti come il centro servizi finanziari da mille posti di lavoro di Ttm, società della famiglia Marazzi, il nuovo stabilimento di Litokol, altri insediamenti produttivi e residenziali. Perchè questo voto contrario? Solo i rappresentanti della Lista civica per Reggio e di Fratelli d’Italia sono intervenuti per spiegarlo.
Giovanni Tarquini ha spiegato che, se sono chiari i motivi per cui 12 proposte sono state accolte dalla Giunta, non è invece chiaro perchè altre 9 siano state rigettate. E ha fatto l’esempio del progetto per un maxi-magazzino di Lidl Italia a Mancasale, nella zona del ponte sud di Calatrava, e dell’ampliamento richesto da Baiauto. “E’ evidente che questi soggetti, vedendo che non c’è una porta aperta, faranno scelte in altre direzioni”, è il commento di Tarquini.
Ancora più esplicito il dissenso di Fratelli d’Italia, per bocca di Lorenzo Melioli. “Quando mi si dice che a Mancasale la logistica della Lidl non è stata approvata… sono aziende che possono portare valore aggiunto alla città, anche in termini di occupazione”.
Le proposte bocciate dalla maggioranza avrebbero comportato il consumo di 15 ettari, ma secondo Fratelli d’Italia quei progetti dovevano essere agevolati e accolti. “Si è detto di no ad aziende che vogliono ampliarsi – sottolinea Melioli -, mi piange il cuore. Reggio cosa vuole diventare? Vuole rimanere così o vuole sviluppare tutte le sue potenzialità e la sua posizione strategica?
Insomma, il voto contrario del centrodestra non è un no ai 12 progetti che sono stati approvati, ma piuttosto un no alla bocciatura degli altri 9 o di una parte di essi. I consiglieri di Forza Italia e Lega non hanno preso la parola in aula, ma anche loro hanno espresso voto contrario.
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