REGGIO EMILIA – C’è fermento nella base dei Cinque Stelle reggiani, dove sull’onda di un dissenso organizzato a livello regionale si registra in questi giorni la fuoriuscita di un numero consistente di consiglieri, ex consiglieri e attivisti.
Appoggiano la scelta di quei parlamentari che non hanno votato la fiducia al governo Draghi e sono stati espulsi. Fanno riferimento alla componente che si è costituita all’interno dei gruppi misti di Camera e Senato, denominata “L’alternativa c’è”, critica sul varo del nuovo statuto e sulla leadership di Conte. Accusano i vertici dei Cinque Stelle di aver tradito il progetto originario per ambizione personale e si propongono di dar vita a un nuovo soggetto politico.
Fra i protagonisti della fronda i due consiglieri comunali di Rubiera, Rossana Cepi e Luca Rossi; il consigliere Marco Signori di Bagnolo; il consigliere Mauro Pernarella di Correggio. Ma ci sono anche tre ex consiglieri: Manuela e Marco Bertani di Correggio, Francesca Giusti di Bagnolo. Poi almeno una dozzina di attivisti in vari Comuni.
Se ne vanno dunque 4 consiglieri sui 19 presenti in 12 Consigli comunali della provincia. A giugno si era dimessa polemicamente anche la capogruppo in Sala del Tricolore Alessandra Guatteri. Un ulteriore segnale di malessere a Castellarano, il Comune più importante dei quattro che andranno al voto in ottobre. L’unica consigliera rimasta dei due eletti nella precedente tornata elettorale, Orietta Grimaldi, ha annunciato che non verrà ripresentata la lista.
Gian Piero Del Monte
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