REGGIO EMILIA – All’inizio del 2020, quando ancora la pandemia era sconosciuta e la guerra del tutto imprevedibile, il Consorzio cooperativo finanziario per lo sviluppo, cambiò il gruppo dirigente con un preciso mandato: consolidare il patrimonio per mettere al servizio delle coop risorse in grado di favorire rilanci e start-up. Gli obiettivi, malgrado i mutamenti planetari che ha segnato la storia dell’ultimo triennio, sono stati raggiunti. Ora il Ccfs, naviga in acque serene: “Siamo tranquilli. La nostra situazione si è riequilibrata. Sicuramente il 2023 sarà un anno di sfide ma abbiamo tutte le condizioni per affrontarlo con tranquillità”, sottolinea l’amministratore delegato Pier Luigi Martelli.
Il Consorzio in tre anni ha alienato beni per 40 milioni di euro sostenendo con più vigore le esperienze di workers buy out, cioè di quei lavoratori che hanno rilanciato la cooperativa o hanno trasformato in cooperativa aziende in difficoltà. Questo insieme alla formazione economico-finanziaria di nuovi dirigenti del mondo cooperativo ha rilanciato la solidità del Ccfs. “Abbiamo recuperato il rapporto con tanti soci, in zona come in tutta Italia – spiega la responsabile commerciale Simona Caselli – Aumentando così la fidelizzazione verso il consorzio, ritornando ad avviare il circolo vizioso per il quale opera il Ccfs: sostenere lo sviluppo delle cooperative”.
I numeri
Al 30 giugno 2022 l’utile lordo prima delle imposte è di circa 1,8 milioni, decisamente superiore a quanto preventivato. Questa redditività in netta crescita, se confermata a fine anno, verrà, in parte, destinata prudenzialmente ad accantonamenti ad ulteriore presidio dei rischi. La posizione finanziaria netta, migliorata al di là delle aspettative nei primi due anni di piano è tornata leggermente negativa in relazione alla ripresa degli impieghi su soci, sui quali è del resto stata rifocalizzata la mission del Consorzio orientata al sostegno allo sviluppo della cooperazione. L’impegnativo lavoro di riposizionamento e rilancio iniziato nel 2020 continua a dare i suoi frutti anche in termini di riduzione delle sofferenze (-26 milioni), di smobilizzi immobiliari (-36 milioni) e di riduzione dei crediti verso società partecipate e controllate (-27 milioni), con un cash in superiore agli obiettivi di piano.
Il Ccfs è una struttura di intermediazione finanziaria cooperativa che opera su tutto il territorio nazionale. Nato nel 1904 per rafforzare i trasporti ferroviari nella provincia di Reggio Emilia, oggi si prefigge di promuovere lo sviluppo e il consolidamento del movimento cooperativo e mutualistico italiano, favorendo la costituzione di nuove cooperative o società da esse partecipate, e supportando in particolare delle circa 900 imprese cooperative socie. CCFS favorisce l’accesso al credito per i soci prestando garanzie in loro favore, concedendo prestiti, mutui ed anticipazioni in genere, fornendo servizi di consulenza finanziaria. Nel 2021 Il Consorzio ha registrato una raccolta dai 900 soci pari a 608 milioni (+8%), con patrimonio immobiliare di circa 150 milioni e oltre 6 milioni di utile prima degli accantonamenti.
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