REGGIO EMILIA – I Cccp agitano Bologna. Del resto la band reggiana, nata nel 1982 e riunitasi dopo lo scioglimento del 1990, non é mai passata inosservata e ha sempre suscitato un certo clamore. Il gruppo, dopo i recenti successi delle esibizioni al Teatro Valli, a Berlino e dopo la fortunata mostra ai Chiostri di San Pietro, ha annunciato l’avvio di un tour estivo: 11 date in diverse città italiane con partenza da sotto le due Torri, in piazza Maggiore il 21 maggio. Nel capoluogo emiliano però si sono accese le polemiche. Perché?
L’evento, organizzato da Estragon Club e Musiche Metropolitane, é a pagamento, 50 euro più prevendita, in un contesto che invece ha sempre ospitato spettacoli gratuiti. La questione é approdata sui banchi del consiglio comunale con una interrogazione rivolta al sindaco Lepore dalla consigliera di Coalizione Civica Simona Larghetti: “E’ un fatto che merita una riflessione visto che é una piazza pubblica”, ha affermato in aula.
Ma oltre all’aspetto commerciale c’é anche quello cultural-politico. Sui social network sono molti i bolognesi a storcere il naso per la concessione della piazza simbolo della città alla band guidata da Giovanni Lindo Ferretti, la cui svolta conservatrice non é stata evidentemente digerita. Ferretti nel 2022 aveva rivelato di avere votato Giorgia Meloni e di pregare per lei. Insomma, il ritorno dei Cccp continua a fare molto rumore, tra applausi, emozioni, nostalgie e anche qualche polemica. Per la cronaca, intanto, gli 8.500 biglietti a disposizione, a due giorni dall’avvio della prevendita, sono già andati tutti esauriti.
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