REGGIO EMILIA – L’operazione è nata e si è concretizzata in poche settimane. Obiettivo: rilevare le attività di Cazoo Italia, scongiurarne la chiusura definitiva e anzi rilanciarle. Perno del rilancio lo stabilimento reggiano, considerato un polo d’eccellenza a livello europeo. Dal punto di vista societario, l’operazione è passata attraverso l’acquisizione di Cazoo Trading Italy, la società del gruppo che controlla Cazoo Factory Italia. Mistero fitto, per ora, sul nome degli investitori. Un ruolo di “facilitatore” sembra averlo giocato Tommaso Debenedetti, il manager ex Amazon che, nominato in marzo amministratore delegato di Cazoo Italia, si è trovato pochi mesi dopo suo malgrado ad esserne il liquidatore.
I sindacati, soddisfatti per la novità, hanno chiesto di conoscere i nuovi azionisti e il loro piano industriale. Finora l’ex Brumbrum ha continuato a pagare stipendi e fornitori, ma l’azienda è ferma da un mese e mezzo. Farla ripartire non sarà facile. Ora però ci sono due elementi che riportano fiducia: l’impegno della nuova proprietà e la revoca immediata dei 180 licenziamenti.
Intanto Cazoo ha diffuso in queste ore a Londra e a Wall Street i conti dei primi nove mesi dell’anno. Ridotto il perimetro alla sola Gran Bretagna, i ricavi si sono attestati a 347 milioni di sterline, contro i 668 milioni di fine 2021. Nessun accenno, nella nota della società, alla cessione delle attività italiane.
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