REGGIO EMILIA – Il Cau di Reggio Emilia potrebbe cambiare sede. Di ufficiale non c’è ancora nulla, ma l’ipotesi è al vaglio della nuova direzione dell’azienda Usl su precisa richiesta della conferenza territoriale socio sanitaria.
L’indicazione è arrivata dopo il via libera della Regione che a fine febbraio ha confermato l’apertura dei tre Cau reggiani, in città, a Correggio e a Scandiano. I risultati conseguiti però sono stati decisamente diversi con la struttura di via Brigata Reggio che, nel corso del 2024 ha alleggerito solo del 2,2% gli accessi al pronto soccorso del Santa Maria Nuova. Nei comuni capoluogo, peggio di Reggio ha fatto soltanto Ferrara con un magro 0,4%, contro il 13,7% della media dell’Emilia Romagna e punte di eccellenza toccate a Parma e Piacenza. Molto meglio è andata a Correggio e così risulta anche dai primi mesi di attività di Scandiano. Secondo il nuovo assessore regionale alla sanità, Massimo Fabi, i Cau funzionano quando sono vicini e complementari ai pronto soccorso, situazione che non si verifica a Reggio. Da qui l’indicazione data dal Ctss, presieduto dal presidente della provincia, Giorgio Zanni, all’azienda sanitaria affinché predisponga una proposta che migliori i numeri degli accessi al centro di assistenza e urgenza cittadino. In via Brigata Reggio, ci sono anche la Casa della Comunità e la nuova sede della medicina dello sport, che non sono in discussione, mentre si vorrebbe avvicinare il Cau al Pronto Soccorso del Santa Maria Nuova.
Al vaglio c’è una struttura di viale Risorgimento, ma un luogo e tempi certi ancora non ci sono, perché la proposta dei tecnici dell’azienda sanitaria, una volta pronta, dovrà passare dal Ctss. Conferenza territoriale socio sanitaria che assume un ruolo sempre più strategico, come confermato dall’incontro di stamattina in Regione con il presidente De Pascale e l’assessore Fabi che hanno incontrato tutti i presidenti delle varie conferenze provinciali per definire il futuro della sanità regionale, anche alla luce della scarsità di risorse e professionisti.
Riorganizzazione della rete territoriale e ospedaliera, retribuzioni delle professioni sanitarie, ruolo delle Università e prossimi investimenti sono stati al centro dell’incontro con la Regione che punta a superare anche i confini provinciali, studiando sinergie tra territori diversi come potrebbe essere nel reggiano tra Correggio e Carpi, tra Scandiano e Sassuolo e tra Guastalla e il mantovano.
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