REGGIO EMILIA – “Ha aperto il 20 dicembre scorso e, a poco più di un mese, i numeri e le impressioni di chi ci lavora sono positive: il CAU di Reggio Emilia ha visto l’accesso di 3723 persone dalla sua apertura con una media di 100 accessi giornalieri e picchi fino a 180, prevalentemente nelle ore pomeridiane. Il 90% dei pazienti è stato gestito direttamente dagli operatori del Cau e rimandato al domicilio, il 3,9% è stato indirizzato a visita specialistica, il 6% al Pronto Soccorso. Strumento fondamentale è il pre-triage telefonico che indirizza correttamente i cittadini evitando l’auto presentazione che, infatti, è quasi nulla. La presa in carico telefonica è veloce con appuntamento dato in giornata al CAU”. A riferirlo sono i consiglieri regionali di maggioranza Federico Amico, Stefania Bondavalli, Andrea Costa e Ottavia Soncini che hanno fatto visita al CAU di Reggio Emilia, dopo averne fatto richiesta alla direttrice Ausl Cristina Marchesi che li ha accompagnati insieme ai responsabili del centro.
“I medici e gli infermieri, che non ci stancheremo mai di ringraziare per il lavoro preziosissimo che svolgono, ci riportano la soddisfazione generale dei cittadini, e questo è il fatto che più ci preme richiamare. I tempi di attesa al CAU sono minimi, perché si accede con appuntamento fissato dalla centrale operativa nella stessa giornata della chiamata. Anche i tempi di risposta della centrale telefonica, dopo un primo rodaggio, sono nettamente migliorati. Nel Cau di Reggio lavorano molti giovani medici, formati con un percorso specifico della durata di 6 mesi. In parte sono ex guardia medica, in parte nuovi medici specializzandi in diverse branche specialistiche e medici iscritti al corso di formazione specifica in medicina generale. Al CAU lavorano anche alcuni medici di medicina generale che hanno dato la loro disponibilità”.
Anche il CAU di Correggio sta lavorando bene da quando è stato aperto, il 27 dicembre: sono 1058 gli accessi con il 10% indirizzati al Pronto Soccorso.
“In generale, la riorganizzazione del 118, del servizio di continuità assistenziale – ex guardia medica – e l’apertura dei nuovi CAU stanno andando bene. La Regione e le direzioni sanitarie da un lato e i cittadini dall’altro, stanno consentendo una rimodulazione dei servizi che è fondamentale considerato il forte stress – ci dispiace sottolinearlo ancora una volta, ma non possiamo farne a meno visto che non si ravvisano cambi di passo – a cui è sottoposta la sanità pubblica, drammaticamente sottofinanziata dal Governo Meloni che sembra non considerare prioritaria la salute di tutti i cittadini e la tutela di un servizio essenziale e universale” evidenziano i consiglieri.
“Con l’istituzione dei CAU e la riforma del sistema di emergenza-urgenza, in Emilia-Romagna stiamo sperimentando modalità e strumenti di assistenza alla popolazione che consentono risposte più tempestive per i pazienti e turni e carichi di lavoro sostenibili per gli operatori. Siamo agli inizi di un percorso che richiede tempo e capacità di adattamento. È importante che gli emiliano-romagnoli ne siano parte attiva poiché l’obiettivo principale è l’ appropriatezza della presa in carico. I numeri globali che attestano che sono stati più di 32.000 gli accessi ai Cau – dati registrati al 21 gennaio – da quando sono stati ufficialmente aperti, che la loro rete è in continua crescita per numero di centri e disponibilità oraria, che circa l’85% delle persone viene gestito direttamente nei centri e che i tempi di attesa sono di appena 45 minuti in media sono segnali molto confortanti rispetto all’indirizzo politico e organizzativo che abbiamo intrapreso in Emilia-Romagna” concludono i consiglieri reggiani.