REGGIO EMILIA – Ieri l’apertura del Cau di Correggio, dieci giorni fa quella del Cau di Reggio Emilia: strutture per pazienti con problemi urgenti ma non gravi che hanno come obiettivo quello di sgravare il pronto soccorso e che rappresentano una novità nella rete delle cure territoriali. Vediamo come sta andando questa esperienza.
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Nei primi dieci giorni di apertura si sono rivolte al Cau di Reggio 960 persone. In 65, cioè il 6%, sono stati mandati al Pronto Soccorso. La maggioranza dei pazienti, l’84%, è stata invece visitata e rimandata a casa oppure rinviata al medico di medicina generale. Il Cau di Correggio nei suoi primi due giorni ha ricevuto 47 persone: 7 sono state inviate al Pronto Soccorso, il 14%; il 74% è stato gestito negli spazi dell’ospedale San Sebastiano.
Dai dati dell’azienda Usl emerge dunque che i centri di assistenza e urgenza, una novità voluta dalla regione nell’ambito della rete delle cure territoriali, sta adempiendo al suo scopo: gestire persone che hanno problemi urgenti ma non gravi, sgravando il Pronto Soccorso dai codici di minore gravità, che sono i più numerosi, affollano le sale d’aspetto e sono la causa delle lunghe attese. Una situazione che la carenza del personale medico ha reso ancora più difficile.
A dieci giorni dall’avvio delle attività dei Cau, un vero e proprio effetto sul Pronto Soccorso non si è ancora visto: in questi giorni i codici bianchi e verdi hanno rappresentato il 60% degli accessi. Ma la settimana delle festività natalizie è particolare e la mancanza dei medici di medicina generale non ha aiutato a diffondere le corrette informazioni. Dall’apertura il Cau di Reggio, in via Brigata Reggio, ha gestito anche 146 bambini e ragazzini, fino a 14 anni: il percorso pediatrico in questo ambito non è previsto, ma si possono comunque ricevere indicazioni utili. 47 persone, tra Reggio e Correggio, sono state inviate allo specialista e, per dermatologia, oculistica, otorino e ortopedia, esistono percorsi preferenziali che, ove necessario, permettono la prenotazioni della visita entro le 72 ore. L’Ausl ricorda che in caso di bisogno è sempre importante chiamare la centrale unica delle cure territoriali. In questi giorni, la sera in particolare i tempi di attesa sono stati un pò più lunghi, anche di 25 – 30 minuti. Il numero, lo ricordiamo, è lo 0522 29 00 01.