REGGIO EMILIA – La diga di Vetto continua a essere il tema più dibattuto in vista delle elezioni del consorzio di Bonifica dell’Emilia centrale, in programma a inizio ottobre. Sul tema interviene con toni molto critici rispetto alla posizione del presidente uscente, Marcello Bonvicini, il portavoce della lista “la Bonifica del fare”, Lorenzo Catellani.
“Il presidente Bonvicini per due anni sempre inerme e zitto sulla diga – afferma Catellani – e mi stupisce che tenti ora, in netto ritardo e sicuramente con un gran coraggio, di accaparrarsi il tema della realizzazione. Per tutto il tempo della sua presidenza non ha detto una parola sulla questione con un silenzio che è stato semplicemente assordante e ha colpito negativamente tutti coloro che hanno a cuore il nostro territorio. Il suo immobilismo è davanti agli occhi di tutti e non può che portare a un giudizio estremamente negativo dei suoi anni da presidente. Giudizio negativo condiviso dagli imprenditori agricoli reggiani che si riconoscono nella nostra lista. Noi andiamo avanti per la nostra strada, con un programma che abbraccia l’intero territorio e non solo una zona, per cui – lo ripetiamo, così come ripetutamente fatto in questi anni – lavoreremo con decisione per arrivare alla realizzazione di una diga a usi plurimi che possa servire per soddisfare le esigenze di una zona che ha un fabbisogno di 110 milioni di metri cubi di acqua”.
Bonvicini ha poi risposto: “Per il consorzio dell’Emilia Centrale la diga in Val d’Enza è una priorità di prim’ordine. A meno che Catellani non sia dotato di bacchetta magica, e sarebbe comunque il primo ad averla da 150 anni a oggi, vista la lunga gestazione senza esito del progetto, l’Emilia Centrale, il sottoscritto e tutto il comitato hanno lavorato con il massimo impegno per la realizzazione della diga avviando celermente tutte le fasi di nascita del progetto. Per costruire l’invaso occorrono obbligatoriamente linee guida regionali, autorizzazioni ministeriali che a loro volta seguono la normativa europea e i finanziamenti. Farò tutto quanto possibile per far sì che il progetto iniziale possa diventare un maxi progetto con una capacità superiore ai 100 milioni di metri cubi, ben maggiore rispetto a quello ipotizzato fino ad ora”.














