CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – A più riprese il suo comportamento e i suoi raptus hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Da almeno tre mesi a Castelnovo Monti era considerato un pericolo pubblico. Ora è tornato in carcere il 50enne ucraino che giovedì della settimana scorsa era stato arrestato per maltrattamenti, per porto di armi od oggetti atti ad offendere e per furto.
Portato alla casa circondariale di via Settembrini e giudicato per direttissima nell’arco di 24 ore era stato scarcerato. Il giudice lo aveva sottoposto all’obbligo di firma nella caserma di Castelnovo Monti. Una decisione criticata dal sindaco Enrico Bini che aveva chiesto l’allontanamento dell’indagato dal paese, dove tra l’altro non aveva più una casa visto che il coinquilino, la persona che da lui era stata picchiata, lo aveva denunciato intimandogli di non farsi più vedere.
Nello stesso condominio in cui abitava, il 50enne, il giorno dell’aggressione al compagno, aveva scatenato l’inferno anche sfondando la porta di un altro appartamento, costringendo i residenti a rifugiarsi in camera da letto. Se n’era andato arraffando un cellulare, un tablet ma soprattutto le chiavi di una vettura a bordo della quale era fuggito, per essere poi bloccato nel giro di breve dai militari di Toano e Castelnovo Monti.
La relativa accusa di furto aggravato ha comportato per l’uomo, come dicevamo, la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Dopo la liberazione però, si è reso irreperibile, violando il provvedimento.
Pertanto la Procura ha chiesto e ottenuto l’aggravamento della misura cautelare, che è così stata tramutata in custodia in carcere, dove il cittadino ucraino è stato condotto questa mattina.
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