CASTELOVO SOTTO (Reggio Emilia) – Non ci sono parole quando un 16enne muore. Eppure, un padre le ha trovate. Nel dolore delle tantissime persone che hanno affollato il cimitero di Castelnovo Sotto dove nel primo pomeriggio è stato dato l’ultimo saluto a Matteo Botti, papà Stefano, infermiere al Core, ha usato la disperazione per parlare di amore, ha usato la morte per parlare della vita che viene dopo.
La vostra partecipazione è per noi quella sabbia che domani costituirà il cemento che ci consentirà di tornare a camminare. ho seguito Matteo ovunque, ma questa volta mi ha fregato perché è andato nell’unico posto dove non lo posso seguire. Ma so che lo ritroverò”, ha detto.
Accanto alla madre e al padre di Matteo, alle sue sorelle e a suo fratello, i colleghi sanitari dei genitori, tante mamme e papà, la fidanzata e gli amici del 16enne, che alle lacrime mescolavano i sorrisi nel ricordare i momenti assieme. Matteo Botti è morto in ospedale a Parma dopo un terribile incidente. Era in scooter, alla guida c’era un amico. C’è stato uno schianto con un altro mezzo, condotto sempre da un giovanissimo. E’ la procura dei minori di Bologna a indagare. Intanto, nel piccolo camposanto è stato celebrato Matteo e sono stati celebrati i valori della vita e dell’altruismo: la famiglia ha deciso di donare gli organi del 16enne sono stati donati. A breve Matteo sarebbe diventato zio.
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