REGGIO EMILIA – “Una personalità politica eminente, anche a livello internazionale, per il suo ruolo nelle relazioni con l’America latina. Questa città non si è resa davvero conto della dimensione di questo personaggio politico”.
C’è una vena critica verso Reggio Emilia, città natale di Corrado Corghi, nelle parole di Pierluigi Castagnetti. La nostra città, secondo l’ex parlamentare Dc, non ha ancora capito lo spessore di una figura come quella dell’ex segretario provinciale della Democrazia Cristiana, dal 1950 al 1959, e segretario regionale fino al 1967.
Figura sicuramente controversa soprattutto per la propria autonomia di pensiero, anche quando andò contro la curia partecipando ai funerali dei caduti del 7 luglio 1960. Corghi fu consigliere nazionale Dc, ma si dimise dal partito nel 1968 in conflitto sulla posizione per la guerra in Vietnam. Partigiano, interlocutore per le Brigate Rosse, inviato papale nella Cuba di Fidel Castro, Corghi fu anche il maestro di generazioni di politici.
Scomparso nel 2017 a 97 anni, Corghi è stato ricordato in un convegno ai Chiostri di San Pietro. L’incontro doveva tenersi lo scorso anno, a 100 anni dalla nascita, ma era stato rimandato a causa della pandemia. Castagnetti ha sottolineato l’impegno per Reggio Emilia, in particolare da presidente dell’ospedale Santa Maria Nuova: “Ha lavorato tanto per la città e la città ha un debito enorme nei confronti di questa persona”.
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