REGGIO EMILIA – “Le casse di espansione del Crostolo non si sono attivate perché la portata non lo richiedeva”, è quanto ha fatto sapere Aipo, l’ente che gestisce la struttura, completata nel 1991, in relazione all’alluvione che domenica ha colpito parte della Bassa. Una versione che non convince il comitato di via Monte Cisa, che più volte negli ultimi anni ha chiesto spiegazioni sul funzionamento dell’opera e che ora torna a porre una serie di quesiti: “Quali opere sono previste, nel breve periodo, sulla diga di Rivaltella? Quando potrà, tale manufatto, essere collaudato definitivamente e poter quindi funzionare a pieno regime?
Durante l’ultimo evento di giugno, le casse di espansione del Crostolo si sono riempite a metà. E’ previsto che si possano riempire totalmente e in sicurezza, in caso di emergenza idraulica? Nell’ultimo evento di sabato scorso le casse non si sono riempite affatto. Se le paratie avessero funzionato, forse qualche effetto a valle si sarebbe probabilmente visto, quantomeno limitando la portata d’acqua complessiva del torrente e di conseguenza i danni”, scrive il comitato in una nota.
Aipo, a seguito di una interpellanza presentata in Sala del Tricolore da Coalizione Civica l’8 settembre 2023, scriveva: “La cassa di espansione allo stato attuale è perfettamente funzionante e le sue paratoie sono lasciate sempre aperte come da disposizione della direzione generale dighe”. Sempre Aipo faceva sapere, in quell’occasione, che l’opera è stata collaudata come cassa di espansione nel 1997, ma essendo poi stata classificata nel 1999 come diga, per questa catalogazione, è priva del collaudo ad hoc.
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