REGGIO EMILIA – Quella di Reggio è tra la province italiane con il più alto ricorso alla cassa integrazione in questo 2024 che si sta per concludere. Nel periodo gennaio-settembre il totale delle ore di cassa integrazione autorizzate nel nostro territorio ammonta a quasi 7 milioni, con un più 142% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In provincia di Reggio la media ore autorizzata per ogni impresa si attesta intorno a quota 130. I dati sono contenuti nel rapporto del centro studi dell’associazione “Lavoro&Welfare”.
A livello nazionale l’aumento delle ore di cassa integrazione è del 23%. La provincia italiana in cui la crescita agli ammortizzatori sociali risulta più elevata per i primi 9 mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023 è Lecce, seguita da Biella e Sondrio. Reggio Emilia è al settimo posto e risulta l’unica provincia dell’Emilia-Romagna nelle prime dieci posizioni di questa graduatoria.
A pesare è soprattutto – secondo l’analisi – il rallentamento dell’economia tedesca che ha frenato considerevolmente l’export da parte dei distretti produttivi del nostro Paese, tra cui naturalmnte quello reggiano.
Un quadro rispetto al quale aveva espresso forte preoccupazione già qualche settimana fa, ospite della nostra trasmissione Decoder, il segretario generale della Cgil reggiana Cristian Sesena: solo nel settore meccanico le imprese in cassa integrazione sono un centinaio, – aveva detto il numero uno della Camera del Lavoro – per lo più piccole aziende della subfornitura penalizzate dal calo degli ordini delle imprese più grandi. In questo contesto, secondo la Cgil, la manovra di bilancio va nella direzione sbagliata. “Mancano politiche industriali – aveva tuonato Sesena – e il concordato fiscale spinge chi può a non pagare le tasse”.