REGGIO EMILIA – Le ore di cassaintegrazione autorizzate in provincia crescono ancora. E’ di due mesi fa l’Osservatorio dell’Inps che ha tratteggiato il quadro fosco del 2024 rispetto al 2023, con un aumento, a Reggio e provincia, del 136%. Ed è di queste ore il nuovo rapporto dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, che ha preso in esame il primo trimestre del 2025 confrontandolo con lo stesso periodo dell’anno scorso. Tra gennaio e marzo, in Emilia-Romagna sono state autorizzate quasi 19 milioni di ore di cassa integrazione, con un aumento del 31%, e Reggio Emilia spicca in questa prima classifica dell’anno, perché è la seconda provincia in Regione per aumento di ore autorizzate: 3.511.756, un più 103,9% visto che nel primo trimestre del 2024 erano state 1.722.071. Solo Piacenza fa peggio, segnando un roboante +143%. L’unica provincia in cui si registra un calo, con un -43% di ore autorizzate, è Rimini.
Tanti i settori che piangono, a cominciare da quello di pelli, cuoio e calzature, che aveva avuto un pessimo 2024 e che vede un aumento del 65% in questo primo trimestre. Più 39% di ore poi nelle attività meccaniche e in quelle metallurgiche.
“I dati rilasciati dall’Inps – commenta il segretario generale della Cgil Emilia-Romagna Massimo Bussandri – sono estremamente preoccupanti e si inseriscono in un quadro a tinte sempre più fosche: siamo arrivati, a livello nazionale, a 25 mesi ininterrotti di calo della produzione industriale. Chiediamo da mesi al Governo risposte concrete”.
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