REGGIO EMILIA – L’udienza per la decisione sulla consegna all’Italia di Danish Hasnain, lo zio di Saman Abbas arrestato con un mandato europeo a nord di Parigi, è fissata per il 29 settembre prossimo davanti alla Chambre de l’Instruction in Corte di appello a Parigi. A quanto si apprende, lo zio della giovane scomparsa a maggio da Novellara finora non avrebbe fatto alcuna dichiarazione.
Quando è stato catturato sono stato state trovate dagli agenti della polizia francese armi, mentre saranno esaminati dagli investigatori i telefoni cellulari trovati nell’appartamento nel quale oltre al 33enne accusato dell’omicidio della nipote c’erano altri quattro connazionali.
Dell’uomo ha parlato ieri sera nello studio de “Il Graffio” l’avvocato Mario Di Frenna, che nel 2019 aveva seguito Danish, ma anche il cugino Ikram Jiaz, nelle pratiche legate alla regolarizzazione sul territorio italiano. “Avevo avuto un diverbio – ha ricordato il legale – ma non mi aveva dato l’impressione di essere una persona aggressiva, prepotente o arrogante”.
Di Frenna ha poi spiegato come Hasnain avesse presentato istanza di protezione internazionale nel 2019. Era arrivato in Italia due anni fa ed era stato collocato al centro di permanenza di Udine assieme a uno dei due cugini, Nomanulaq Nomanulaq, tuttora latitante. Aveva chiesto asilo politico, istanza che era stata rigettata, e aveva poi fatto ricorso contro l’espulsione quando già si trovava a Novellara. Danish si era rivolto agli avvocati reggiani Mario Di Frenna e Lucia La Rocca, che a marzo 2020 avevano inoltrato ricorso contro l’espulsione. Ricorso rigettato a settembre 2020.
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