REGGIO EMILIA – “Il Pakistan collaborerà pienamente con le autorità italiane sul caso” di Saman Abbas. Lo dice l’ambasciatore pakistano a Roma, Jahuar Saleem, all’indomani della firma del ministro della Giustizia Marta Cartabia della domanda di estradizione nei confronti dei due genitori della ragazza, indagati per omicidio.
“Abbiamo costantemente offerto il nostro sostegno su questo tragico caso per assicurare che i fatti vengano alla luce e che sia fatta giustizia”, ha aggiunto il diplomatico che ha tenuto a ricordare come nei mesi scorsi il Pakistan avesse chiesto alla famiglia di Saman di collaborare con le indagini in corso. “Anche se non ci sono tempi specifici previsti dall’accordo di estradizione per il trattamento di tale richiesta, tuttavia, assicuriamo alle autorità italiane la nostra piena cooperazione per un rapido riscontro”.
Da indiscrezioni emerse nei giorni scorsi, la polizia pakistana avrebbe individuato il luogo in cui si trovano Shabbar e la moglie Nazia e avrebbe anche comunicato quest’informazione all’Italia. Del caso si è discusso ieri sera nel corso della trasmissione “Il Graffio”. In studio c’era l’avvocato reggiano Mario Di Frenna che due anni fa aveva seguito lo zio di Saman, Danish Hasnain (appena arrestato a Parigi), e il cugino Ikram Ijaz (in carcere da giungo) per le pratiche relative alla regolarizzazione sul territorio italiano: “Avevo avuto un diverbio – ha ricordato il legale – ma non mi aveva dato l’impressione di essere una persona aggressiva, prepotente o arrogante”.
Reggio Emilia ricerche saman Hasnai Danish caso saman ambasciatore pakistano in italia










