NOVELLARA (Reggio Emilia) – Sono le 11.35 quando i periti nominati ieri dal tribunale e i membri delle loro equipe entrano nel casolare di viazza Reatino, dove sono stati trovati resti umani che, si presume, siano di Saman Abbas. C’è l’anatomopatologa Cristina Cattaneo, nota per avere lavorato al caso di Yara Gambirasio e c’è l’archeologo forense Dominic Salsarola. Con loro, per un breve punto della situazione prima di dare il via ai lavori, anche la presidente del tribunale, Cristina Beretti, il procuratore capo Gaetano Calogero Paci, avvocati delle parti in causa.
All’interno vengono portate le attrezzature necessarie per dare inizio agli scavi e per effettuare i primi rilievi. Scavi per il recupero del corpo che si trova a quasi tre metri di profondità, che potrebbero protrarsi anche per 10-15 giorni visto che non è possibile utilizzare strumenti meccanici, data la complessità della situazione.
Prima dell’avvio del lavoro dei periti all’interno del casolare, si interviene all’esterno. Intorno al rudere vengono infatti tagliati arbusti e cespugli e viene stesa della terra con l’obiettivo di aprire una via di accesso più agevole all’edificio, tale anche da far avvicinare mezzi per il trasporto di attrezzature.
A presidiare l’area i carabinieri allo scopo di evitare che i tanti cronisti presenti, ma anche molti curiosi, si avvicinino troppo alla struttura.
Presenti, inoltre, per una attività di supporto logistico gli addetti della Protezione civile di Novellara.
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