NOVELLARA (Reggio Emilia) – Il livido ben visibile su una guancia. La lesione è mostrata in una foto spedita da Saman al suo ragazzo, di 21 anni, che abita in Lazio. Lo stesso incontrato a Roma dalla giovane dopo avere lasciato la struttura nel Bolognese che le aveva fornito protezione.
Lo scatto, condiviso via telefono prima della tragica scomparsa della 18enne, è stato fornito ai carabinieri dal giovane. Secondo il suo racconto, messo a verbale, è stato il cugino Irfan ad alzare le mani. Il gesto sarebbe scattato dopo che questi era venuto a conoscenza della relazione ancora in essere tra i due giovani.
Sempre nella testimonianza resa ai militari, il fidanzato fa capire con quale attenzione fosse tenuta sotto controllo Saman. Almeno a partire dal 26 aprile scorso, quando a casa di quella che era considerata dal clan famigliare una ribelle si trasferiscono tre cugini, proprio per tenerla sott’occhio. Tra questi Irfan, che però smentisce del tutto il suo coinvolgimento di fronte alle telecamere di Chi l’ha visto.
Il cugino in questione è lo stesso che ha acquistato i biglietti aerei per i genitori di Saman, le ricerche del cui corpo proseguono. Oggi è entrata nuovamente in azione l’unità cinofila di Bologna ed è stato utilizzato di nuovo il geoscanner guidato dall’ingegnere che per conto della procura ha il compito di mappare un’area di campi coltivati a serre ampia 55 ettari. Domani alle perlustrazioni si aggiungeranno i cani specializzati di un’associazione in arrivo dalla Svizzera, dal Canton Ticino.
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