REGGIO EMILIA – Nulla di fatto, nel senso che il procedimento sportivo per Manolo Portanova ricomincia. Il Collegio di garanzia del Coni, chiamato ad esprimersi sulla richiesta di radiazione del giocatore – o in subordine sulla sua squalifica per cinque anni – ha rinviato la causa alla corte federale d’appello della Figc in diversa composizione. L’iter quindi riprenderà da lì, ancora non si sa in quale data, e potrebbe quindi riapprodare un’altra volta davanti al Collegio. E’ presumibile quindi pensare che Portanova, che nel frattempo può continuare regolarmente a giocare, faccia comunque in tempo a terminare il campionato prima che intervenga una nuova decisione.
Per Portanova – che attende il processo d’Appello per quanto riguarda la giustizia ordinaria dopo una condanna in primo grado a sei anni per violenza sessuale di gruppo – la procura generale dello sport contestava le decisioni della giustizia endofederale, per ultima quella della Corte d’appello, che aveva ribadito come non esistesse una norma che punisse a livello sportivo questo genere di reato. Nell’udienza di questa mattina a Roma il procuratore ha ribadito che “la vicenda non è estranea al contesto sportivo e il fatto incide sulla credibilità del sistema“, mentre la richiesta dell’avvocato del centrocampista, Flavia Tortorella, era stata quella che il ricorso della procura venisse considerato “inammissibile, perché non c’è la norma incriminatrice e a riguardo abbiamo una pronuncia di merito che ha ritenuto ed escluso la perseguibilità”.
La stessa legale si dice adesso “non soddisfatta della decisione”, ribadendo l’inammissibilità della questione, e si riserva ulteriori commenti non appena avrà preso visione delle motivazioni della scelta del Collegio del Coni.