REGGIO EMILIA – “E se fosse innocente? Come la andiamo a rimettere a posto la cosa? Non è che il fatto che uno sia calciatore lo deve mettere in una posizione di pregiudizio per cui esiste questo senso di opportunità”. L’avvocato Gabriele Bordoni é il legale che assiste Manolo Portanova e commenta così l’obiezione sulla questione di opportunità di tesserare il giocatore condannato in primo grado per violenza sessuale di gruppo: “Si dovrebbe essere anche capaci di raccontare a se stessi l’opportunità di mettersi nelle condizioni di Manolo Portanova, e si fosse messi in disparte per alcuni anni dal proprio lavoro, aggrediti pubblicamente fino a quando non si è ancora condannati irreversibilmente. Sei potenzialmente una persona che aspetta di essere assolta. Forse il criterio di opportunità avrebbe una rilettura”.
Bordoni, bolognese, classe 1964, é stato un ultrà della Lazio, esperienza mai rinnegata. Nel 2005 difese Paolo Di Canio quando venne squalificato per aver fatto il saluto romano in campo.
Ora, sulla vicenda Portanova, sta preparando la partita delicatissima dell’appello: “L’orizzonte temporale lo immaginiamo tra la fine di quest’anno e alcuni mesi dell’anno entrante. Ci aspettiamo di trovare dei giudici che leggano le carte con maggiore attenzione e puntualità di quanto non è stato fatto in primo grado”. Qual è lo stato d’animo di Portanova? “E’ lo stato d’animo di un ragazzo che adesso sa che non ci sono altre incognite su di lui e sa che può essere a disposizione della squadra. E’ perfettamente consapevole della propria innocenza“. Intanto il giocatore nelle ultime ore ha effettuato, in una struttura sanitaria bolognese, le visite mediche propedeutiche al tesseramento con la Reggiana.
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