REGGIO EMILIA – Con l’avvocato esperto di diritto sportivo Mattia Grassani siamo tornati sul caso Portanova. Nelle ultime ore la Procura generale dello Sport presso il Collegio di garanzia del Coni ha chiesto la radiazione per il centrocampista della Reggiana (o in subordine 5 anni di squalifica), dopo due pronunciamenti che avevano parlato di difetto di competenza.
Si rischia il cortocircuito con la giustizia ordinaria il cui processo d’Appello deve ancora iniziare?
“Il provvedimento, se accolto, è immediatamente esecutivo e sarebbe definitivo. Non ci sarebbero altri organi cui ricorrere”.
Se Portanova venisse assolto in appello e radiato dal punto di vista sportivo, cosa accadrebbe?
“E’ un tema irrisolto e da sempre dibattuto nella comunità scientifica del diritto sportivo. Esistono i principi generali stabili dallo Stato con le leggi, e gli ordinamenti sportivi con le proprie leggi. La compatibilità è spesso garantita, in altri casi no. Pensiamo al calcioscommesse: calciatori condannati in ambito federale per illecito sportivo e prosciolti in ambito penale. I calciatori di oggi quando nella vita privata affrontano situazioni a rischio, dovrebbero avere una autodisciplina tale da portarli fuori da queste situazioni così da non trovarsi in queste condizioni”.
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