REGGIO EMILIA – Nessuna dichiarazione ufficiale da parte del magistrato ed ex Procuratore di Reggio, Marco Mescolini che conferma la notifica dell’inizio del procedimento disciplinare a suo carico. Il procuratore generale della Corte di Cassazione, Giovanni Salvi ha infatti aperto il procedimento perché, secondo l’accusa, “In violazione dei doveri di correttezza, in più occasioni e con particolare insistenza faceva ricorso a forme di interlocuzione improprie con il dottor Luca Palamara, componente del Csm, strumentalizzando i rapporti privilegiati per ragione di comune appartenenza associativa e per relazioni di tipo personale, con lo stesso che si attivava per blindare la nomina di Mescolini a capo della Procura di Reggio”.
Questo si legge nelle carte che si riferiscono a contatti avvenuti nel 2018. La Procura generale ora ha due anni di tempo per prendere la sua determinazione finale e il procedimento può concludersi anche con un’archiviazione così come prevede la Legge disciplinare. Dunque quello che si è aperto è un iter dai tempi e dagli esiti tutt’altro che scontati.
Lo stesso procedimento è stato avviato anche per Luca Palamara ma ben difficilmente potrà proseguire perchè l’ex presidente dell’Anm è stato radiato dalla Magistratura. Mescolini dal mese di marzo è stato destinato alla Procura della Repubblica di Firenze con la funzione di sostituto procuratore dopo il trasferimento disposto a febbraio dal Csm per incompatibilità ambientale. Trasferimento contro il quale l’ex procuratore ha depositato ufficialmente tramite il suo avvocato, il professor Franco Gaetano Scoca, un ricorso al Tar del Lazio che dovrà ora stabilire una data per entrare nel merito della questione.
All’origine di tutto l’esposto presentato da quattro pm reggiane dopo la pubblicazione proprio delle chat fra Mescolini e l’allora consigliere del Csm Luca Palamara, col primo che si informava sull’iter della sua nomina a procuratore capo di Reggio. Mescolini in qualità di pm ha seguito e istruito Aemilia il più grande processo alla ndrangheta che si è celebrato a Reggio e che ha svelato i legami tra pezzi dell’economia locale e la criminalità organizzata.
Reggio Emilia corte di cassazione Marco Mescolini Luca Palamara procedimento disciplinare