MODENA – Arriva dall’ospedale di Baggiovara uno dei primi casi-limite sulla gestione dei vaccini anti-Covid: un volontario del pubblico soccorso che ha portato le figlie a farsi vaccinare postando addirittura le foto dell’evento sui social network e scatenando l’immediata condanna dell’AUSL di Modena oltre a un fascicolo d’indagine a cura dei NAS di Parma. Ma facciamo un passo indietro. Il vaccino Pfizer-BioNtech viene stoccato a -75 gradi e una volta scongelato va utilizzato entro sei ore, o gettato via – opzione, la seconda, da scongiurare ad ogni costo. Per questo motivo alla fine di un turno vaccinale presso il centro allestito a Baggiovara, attorno alle 21.30 i responsabili della somministrazione si sono ritrovati con sei dosi ancora inutilizzate e hanno immediatamente attivato un protocollo che prevede la chiamata a tutti gli aventi diritto al siero al lavoro in quel momento nei pressi dell’Ospedale. Mentre le lancette correvano, alcuni operatori hanno contattato “di loro iniziativa” – spiega una nota dell’AUSL – alcuni parenti iniettando loro il vaccino; altri colleghi hanno segnalato la situazione alla Direzione aziendale, ma la violazione del regolamento è stata scoperta “solo a vaccinazione già avvenuta”. L’Azienda Sanitaria ha avviato un’istruttoria urgente per individuare tutti i colpevoli della condotta irregolare – operatori sanitari o “altre figure volontarie” si legge nella nota in cui l’AUSL si scusa con tutti i cittadini impegnandosi a garantire in futuro completa trasparenza. Quanto ai NAS l’indagine viene descritta come “preliminare” e partirà proprio dal conteggio dei sieri effettuati per far emergere altre eventuali violazioni, mentre il caso ha già scatenato polemiche politiche: Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle hanno presentato interrogazioni in Consiglio Regionale per chiedere immediati chiarimenti e sanzioni ai responsabili, con la pentastellata Silvia Piccinini che si spinge oltre affermando che quello di Baggiovara non sia un caso isolato”. Ipotesi che potrebbe non essere remota e che mette a nudo una peculiarità del vaccino Pfizer: un prodotto che viaggia in fiale da cinque o sei dosi – è infatti recente la notizia che da ogni fiala sia possibile ricavare il 20% di iniezioni in più rispetto a quanto inizialmente previsto, circostanza che combinata alla bassissima temperatura di stoccaggio rende molto difficile calcolare il numero esatto di persone vaccinate ogni giorno e relativamente alto il rischio di sprechi. A margine di questo primo brutto episodio la consolazione è dunque una soltanto: e cioè che nessuna preziosa dose anti-Covid sia andata sprecata, pur venendo somministrata a chi, oggi, non ne avrebbe ancora diritto.
Modena Nas vaccinazione ospedale di Baggiovara covid vaccino anticovidIl caso modenese: vaccini ai parenti all’ospedale di Baggiovara, indagano i Nas. VIDEO
7 gennaio 2021A fine turno il siero anti-Covid è stato infatti somministrato ad alcuni parenti dei sanitari coinvolti nella vaccinazione, nel timore di sprecare le preziose dosi. Aperto un fascicolo sulla vicenda