REGGIO EMILIA – Un’interrogazione parlamentare sul caso dell’amministratrice di condominio indagata per truffa e appropriazione indebita dopo che diversi condòmini, soprattutto della zona delle ceramiche, si sono resi conto di ammanchi a fronte di quote sempre versate. L’ha presentata il deputato reggiano del Pd Andrea Rossi.
“Non ho potuto non intervenire dopo aver preso contezza della dimensione del fenomeno. Un danno a carico di decine di condomini, centinaia di famiglie e per centinaia di migliaia di euro non poteva non essere sottoposto all’attenzione del Governo da parte di un rappresentante di un territorio come quello distretto ceramico che ben conosco – dice Rossi – Purtroppo, l’amministratrice pare risultare nulla possidente, per questo ho chiesto al Ministero della Giustizia se nel nostro ordinamento esistano strumenti di tutela per casi come questi. Non è corretto che chi, legittimamente affidandosi ad un professionista del settore, sia vittima di un tale comportamento. L’obiettivo di medio termine deve essere quello di rientrare in possesso della liquidità sottratta, ma sul breve termine è imperativo gestire, per quanto assurdo, l’inadempimento dei condomini rispetto ai fornitori e scongiurare quindi che si verifichi quella morosità che determinerebbe una riduzione, se non proprio un’interruzione, delle utenze.
Mi preme inoltre garantire l’impegno mio, e del Partito Democratico, non solo affinché non si verifichino ulteriori episodi del genere, ma anche per stimolare il Governo a risarcire dei danni subiti, in attesa che le azioni civili esperite nei confronti dell’amministratrice portino i loro frutti”.