REGGIO EMILIA – Il Tribunale di Bologna ha revocato il sequestro conservativo dei beni emesso nell’ottobre scorso nei confronti di Giovanni Citarella (classe 1933), direttore generale del Ctr di Reggio Emilia dall’1 gennaio 2017 al 20 marzo 2024. Un provvedimento che aveva riguardato anche il figlio Roberto e altri due membri del vecchio consiglio di amministrazione (Giovanni Moccia e Maurizio Melli), il sindaco Francesco Virgili e Fulvio Chiari, che era il commercialista del Ctr. L’entità del sequestro: 3 milioni di euro per il solo Chiari, quasi 5 milioni e mezzo in solido per gli altri cinque.
Con una ordinanza del 12 febbraio il Tribunale di Bologna ha accolto il reclamo presentato dall’avvocato Riccardo Bonsignore Zanghì, ritenendo che Giovanni Citarella “non possa essere chiamato a rispondere delle condotte di mala gestio in contestazione con la medesima ampiezza di chi ha amministrato la società”. Giovanni Citarella era il vicedirettore sanitario, solo formalmente direttore generale senza mansioni specifiche rende noto il suo legale.
Il medesimo tribunale ha ricevuto anche il reclamo di Roberto Citarella contro il medesimo provvedimento di sequestro. Il suo avvocato Nicolò Ferrarini, contattato dalla redazione, non ha fornito informazioni di merito.
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