CASINA (Reggio Emilia) – Torna al Tar il ricorso di Francesco Falbo, imprenditore edile di 67 anni di origini cutresi e residente in paese.
La richiesta di una nuova verifica da parte del Tribunale Amministrativo Regionale è partita dal Consiglio di Stato, organo al quale lo stesso Falbo si era rivolto dopo essere stato colpito da interdittiva antimafia e un primo pronunciamento del Tar che aveva confermato il provvedimento prefettizio. La misura è dunque sospesa in attesa della decisione.
Tra le motivazioni presentate da Falbo ed elencate nel suo ricorso: il non luogo a procedere nei suoi confronti emesso dal giudice Andrea Rat nell’ambito del Processo Billions e una presunta omonimia con un indagato nel processo Aemilia. Una vicenda che ha un precedente significativo. La prefettura di Reggio, lo scorso novembre, aveva negato l’iscrizione alla white list alla ditta di Tommaso Manfreda, all’epoca assessore ai Lavori pubblici di Casina, anche per i rapporti con Falbo.
Decisioni che stanno pesando come un macigno sul Comune e sul sindaco Stefano Costi. L’ex prefetto Iolanda Rolli come ultimo atto prima della pensione, ha nominato una commissione di indagine che dovrà scandagliare le attività di questa giunta e, se necessario, delle precedenti, per fare luce su eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata.