CASINA (Reggio Emilia) – La firma del Ministro dell’Interno Piantedosi sul decreto di conclusione del procedimento è del 20 novembre. La comunicazione ufficiale al Comune di Casina é giunta 10 giorni dopo, con il sindaco Stefano Costi che ne ha dato l’annuncio nel corso del Consiglio Comunale. “Gli elementi complessivamente emersi non presentano la necessaria congruenza” si legge nel documento del Viminale rispetto all’ipotesi di infiltrazioni della criminalità organizzata. Il lavoro della Commissione istituita dalla Prefettura lo scorso marzo non ha fatto dunque emergere nessun aspetto tale da portare allo scioglimento dell’Ente.
Un finale che commenta con soddisfazione il primo cittadino del Comune montano: “Siamo molto sollevati – afferma Costi – anche se eravamo fiduciosi nel nostro lavoro e in quello dei nostri dipendenti, però sono quelle cose che fino a che non si concludono ti lasciano con il pensiero. Non ho dei sassolini da togliermi dalle scarpe anche perché la vicenda non é stata strumentalizzata da altre forze politiche“.
Nel dicembre 2022 la Prefettura aveva emesso una interdittiva antimafia nei confronti della ditta edile di Tommaso Manfreda, assessore ai lavori pubblici del comune di Casina. Lo stesso Manfreda successivamente si era dimesso sia dal consiglio che dalla giunta. Lo scorso settembre all’azienda era stato dato il via libera per il ritorno al lavoro sotto il controllo di un amministratore giudiziario per un tempo di 18 mesi.
Anche se i due filoni sono distinti, chiediamo al sindaco se potrebbe ora profilarsi un ritorno di Manfreda in Giunta: “Ci potrebbe essere il discorso del reintegro come assessore esterno, però al momento non ci abbiamo pensato, come consigliere invece no, perché una volta eletto se uno si dimette non può rientrare”.
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