CASINA (Reggio Emilia) – Una interpellanza per chiedere una verifica sullo stato di funzionamento delle telecamere di videosorveglianza in paese. L’ha rivolta l’opposizione in Consiglio comunale all’unione montana dei Comuni dell’Appennino reggiano a seguito della morte del 46enne Walter Fornaciari, per la quale è in corso un’inchiesta per omicidio, con un minorenne indagato.
Fornaciari sarebbe stato spinto a terra la sera del 26 ottobre scorso, per poi morire in ospedale a Parma qualche giorno dopo. Una telecamera che avrebbe potuto riprendere la scena non sarebbe però stata attiva. L’amministrazione comunale di Casina ha fatto sapere di non essere a conoscenza di guasti dato che la gestione è demandata alla polizia locale dell’Unione. “I cittadini hanno diritto di sapere se le telecamere, pagate con soldi pubblici, siano o meno funzionanti perché hanno un ruolo importante sia come aiuto per indagini sia come deterrente”, le parole di Anna Fornili, capogruppo di Casina Futura.
La comunità di Casina è ancora molto scossa da quanto accaduto e dall’indagine in corso: “E’ una comunità che è in silenzio, forse per imbarazzo, forse per rispetto, ma sempre silenzio è. Ci sono genitori preoccupati nel fare uscire i propri figli, sulle politiche giovanili c’è da lavorare molto”, ha aggiunto la Fornili.
Nell’episodio che aveva provocato la caduta di Fornaciari sarebbero coinvolti anche altri giovanissimi del paese. La loro posizione resta al vaglio degli inquirenti.
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