CASINA (Reggio Emilia) – “Tanta amarezza e tanta tristezza, è una cosa che fa male a me e anche a tutta la comunità”. L’impresa edile di Tommaso Manfreda, ex assessore ai lavori pubblici del Comune di Casina, si è vista negare dalla prefettura l’iscrizione alla White List nel dicembre scorso. La prefettura indica parentele con persone considerate non immuni dal rischio di condizionamento da parte della criminalità organizzata, in particolare con Antonio Falbo. Poi la contestazione rispetto a presunti rapporti economici con Salvatore Grande, due anni fa multato per un subappalto non autorizzato. Manfreda, nel suo ricorso, ha negato la parentela ed ogni legame con la criminalità organizzata: “Mi aspetto che facciano il loro lavoro e che controllino l’operato di questi anni, abbiamo sempre cercato di fare le cose in modo trasparente, più onesto possibile e sempre e solo nell’interesse del territorio”.
Tommaso Manfreda si è dimesso prima da assessore e poi da consigliere comunale. Intanto il Tar di Parma ha respinto l’istanza con cui la ditta chiedeva la sospensione dell’efficacia sia del rigetto dell’iscrizione alla White list, sia dei protocolli di legalità firmati dalla prefettura e dai comuni della provincia. Lui si dice preoccupato. “Posso terminare i cantieri dove ho raggiunto il 50% ma non posso più prendere cantieri nuovi. Sono 22 anni, più 40 anni di mio padre, che lavoro e ho solo clienti di Casina e mi trovo adesso a non poter fare più altri lavori”.
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