CASINA (Reggio Emilia) – Cosa succede ora a Casina dopo la conclusione del lavoro della commissione di indagine prefettizia? Il prefetto Maria Rita Cocciufa ha illustrato al Comitato per l’Ordine e la sicurezza i contenuti della relazione della commissione, istituita nel marzo scorso dopo l’esclusione dalla white list della ditta di costruzioni dell’assessore Tommaso Manfreda. L’esame dell’attività amministrativa nel comune appenninico, protrattosi per sei mesi, non ha portato alla luce forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata.
Ora la palla passa al Ministero dell’Interno, a cui fa capo il procedimento. In teoria, il Viminale potrebbe anche decidere di chiedere ulteriori approfondimenti e perfino ribaltare la lettura dei fatti fornita dalla commissione. Anche se è improbabile, questo scenario non può essere escluso a priori. Lo scioglimento per mafia richiede l’accertamento di elementi «concreti, univoci e rilevanti» su collegamenti di amministratori con la criminalità organizzata, ma – come insegnano le vicende del recente passato – il procedimento è caratterizzato da una certa dose di discrezionalità, in particolare sulla valutazione delle forme di condizionamento.
Se invece il Ministero condividerà gli esiti del lavoro della commissione, archivierà il procedimento e Casina potrà voltare pagina. L’eventuale archiviazione non significa che la nomina della commissione di accesso sia stata immotivata. Al contrario, nella seduta della settimana scorsa del Comitato per l’Ordine e la sicurezza è stata condivisa l’esistenza di elementi oggettivi che rendevano necessari gli approfondimenti disposti dalla Prefettura.
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