REGGIO EMILIA – La pubblicazione dell’inchiesta di Reggionline sulle case popolari occupate abusivamente, e per quanto riguarda viale Monte San Michele anche inserite in una rete di illegalità con affitti riscossi in nero da una organizzazione al centro di una delicata indagine di Procura e carabinieri, ha scosso la città e ha subito animato il confronto politico. I consiglieri di Coalizione Civica Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli chiedono al sindaco di riferire in consiglio comunale già lunedì. Anche Rec chiede risposte a Comune e Acer: “Attendiamo l’esito del procedimento giudiziario per valutare l’entità di un grave danno alla collettività e per capire se verrà confermata la presenza di un organizzazione criminale dietro queste occupazioni. Se questa dinamica fosse confermata si delinerebbe una situazione in cui famiglie reggiane, spinte dal bisogno, si affiderebbero ad assegnazioni illegali in un contesto in cui ormai è palese in cui il mercato immobiliare privato è fermo e le liste per una casa popolare o a canone sociale sono bloccate. Se cosi fosse sarebbe proprio un esempio lampante di come un disinvestimento nell’edilizia pubblica getti le basi per lo sfruttamento della disperazione a vantaggio della criminalità”.
Case popolari occupate, Vecchi: “La riservatezza era d’obbligo”
“In attesa della magistratura – è invece l’affondo di De Lucia e Aguzzoli – vorremmo però capire dall’assessore De Franco e dal presidente Acer Corradi come può essere possibile che centinaia di case pubbliche rimangano vuote ed in balia dell’illegalità in un contesto storico in cui l’emergenza abitativa colpisce tantissime fasce di popolazione. Delle 400 case popolari non assegnate quante sono quelle in buone condizioni ed assegnabili con piccoli interventi di ripristino? Come si pensa di intervenire? Grazie all’articolo di Reggionline è emerso un quadro molto preoccupante, che apre squarci su un sistema illecito su un tema cruciale per la tenuta sociale – scrivono in una nota – Sino a questo momento, Comune e Acer non avevano preso posizione pubblicamente, nonostante le denunce presentate a inizio anno. Pur con il rispetto dovuto alle indagini in corso, e alla riservatezza necessaria alla magistratura e alle forze dell’ordine per investigare con la massima efficacia, colpisce come anche il principale luogo di rappresentanza dei cittadini, il consiglio comunale, sia stato completamente tenuto all’oscuro. Un consiglio comunale in cui tanti consiglieri, di minoranza più che di maggioranza, sono contattati frequentemente dai cittadini per ottenere risposte che spesso la macchina amministrativa fatica a dare”.
Case popolari occupate, il Comune: “Noi i primi a denunciare. Preoccupati, c’è una rete organizzata”
E ancora: “Ci sono denunce di Acer e Comune in corso da febbraio 2022. Senza l’inchiesta giornalistica non sarebbe mai emersa questa situazione quando invece sollevavamo il caso in Consiglio Comunale e in Commissione sullo stato dell’edilizia pubblica e dell’abitare a Reggio Emilia ci veniva risposto che “andava tutto bene”. Quando da febbraio ci sono denunce su immobili finiti in reti criminali. Chi ci governa in dieci mesi non ha pensato di venire a dire la verità in consiglio comunale alla città e solo ora ammette che esiste una rete criminale che usa gli immobili pubblici a proprio piacimento. Siamo ben consapevoli del riserbo richiesto da un’indagine così delicata, ma gli strumenti per informare almeno il consiglio potevano essere trovati. Inoltre, se gli affittuari “inconsapevoli” sono stati individuati a febbraio, diventa difficile pensare che chi ha costruito questo ingranaggio non sia ormai consapevole delle indagini”.
Appuntamento in consiglio comunale, quindi: “Ora che il fatto è pubblico, e qui va ringraziata Reggionline, chiediamo che al consiglio comunale di lunedì 28 il sindaco Luca Vecchi venga a relazionare della situazione. Se non lo faranno spontaneamente presenteremo una richiesta formale in consiglio comunale che dovranno votare e ci sorprenderebbe un voto negativo di PD e alleati. Come noi anche loro non voglio danni erariali”, aggiunge De Lucia, capogruppo di Coalizione Civica.
“A mia memoria in altre stagioni politiche un assessore per un fatto del genere presentava le dimissioni e il sindaco poteva decidere o meno se accettarle o rifiutarle. Se non adeguatamente chiarita questa vicenda rischia di diventare l’ennesimo errore in una sequela ormai diventa molto lunga”, chiusa il consigliere Aguzzoli.
Case popolari: 400 quelle vuote a Reggio Emilia con 750 famiglie in attesa. VIDEO
Diritto alla casa: 200 persone in corteo in centro a Reggio. VIDEO
“A Reggio Emilia non si trovano case in affitto, lo sanno bene i giovani, gli studenti e lavoratori fuorisede e i cittadini di origine straniera. Abbiamo partecipato e supportato la manifestazione del 19 novembre “la casa è un diritto” e facciamo nostre le preoccupazioni e richieste di quella piazza – chiosano De Lucia e Aguzzoli. Tutto questo quando ci sono oltre 3.000 appartamenti di privati vuoti. Abbiamo inoltre una lista di 850 famiglie che hanno diritto a una casa popolare e che aspettano da anni di riceverla. Il tema in questi anni è stato gestito con parecchio caos e inesperienza. Ci ricordiamo tutti le parole dell’Assessore De Franco che con leggerezza parlava di espropri in Via Paradisi a Telereggio salvo poi ritrattare quando i proprietari si sono infuriati. Mentre il Comune di Bologna vota lo stop alla vendita di patrimonio edilizio del comune, a Reggio Emilia Sindaco e Giunta hanno messo nel piano delle vendite comunali oltre 3 milioni di euro di case popolari. Assurdo vendere ora le case del Comune in piena crisi abitativa, abbiamo 200 alloggi già adesso di proprietà del comune che sono vuoti perché hanno bisogno di lavori di manutenzione. Mettiamo qui le risorse e non facciamoli finire nelle reti criminali è già una svolta e un buon inizio”.
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