REGGIO EMILIA – Ci sono i primi indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle case popolari occupate. Tg Reggio, oggi, è stato in viale Monte San Michele per parlare con i residenti che, per motivi di sicurezza, hanno preferito non farsi riprendere.
Che cosa ha segnalato, signora? “Che ci sono appartamenti occupati abusivamente. Questa persona aveva già portato tutto, ma gli avevano fatto firmare un contratto falso, anche se per lui era un contratto vero. Altri sono stati visti dai vicini sfondare il cancello, forzare la serratura”.
Nei palazzi di proprietà del Comune e gestiti da Acer, nella via, è stato impossibile non accorgersi che stava accadendo qualcosa di strano. “Vediamo gruppi di persone che salgono solo facendo una telefonata e con l’ascensore vanno su, in questo appartamento, che non è stato assegnato”, ha aggiunto la signora intervistata. La denuncia da parte del Comune risale a febbraio scorso. L’indagine di procura e carabinieri vuole fare luce sulla presunta organizzazione che gestiva gli affitti illegali. Gli inquilini abusivi erano stati fatti entrare con finti contratti intestati a fittizi padroni di casa all’oscuro di tutto, poiché vittime di furti di documenti. “Sono stati avvicinati dicendo che c’era un appartamento in affitto. Gli hanno fatto firmare un contratto, portare dentro le cose, come avessero le chiavi non si sa. Avevano dato una caparra di 2.500 euro”.
A parlare liberamente non ci si sente tranquilli: “Qua ci sono tante cose che non vanno – ha confermato l’intervistata – Io non dico che siano stati questi, ma una persona che segnala, o per una cosa o per un’altra, casualmente si trova la macchina rigata in cortile quando in 12 anni non era mai successo”.
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