CASALGRANDE (Reggio Emilia) – Nei giorni scorsi al teatro De André l’ex ispettore della Direzione Investigativa Antimafia, Pippo Giordano, ha incontrato i ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado di Casalgrande per la parte conclusiva del progetto sulla legalità promosso dal Comune.
“La mafia è un cancro difficile da debellare, ma su cui i ragazzi devono ragionare”, le parole di colui che fu collaboratore dei giudici Falcone e Borsellino. “La mafia non ha paura dei poliziotti, dei carabinieri o dei magistrati ma della cultura – ha aggiunto – ha paura dei giovani. Oggi loro sono il presente, oggi ne parliamo, ma poi andranno a casa e parleranno di mafia. Quindi, ben vengano questi incontri con i ragazzi che sono il nostro futuro”.
L’iniziativa rappresenta la parte conclusiva di un percorso promosso dal Comune e volto a spiegare la mafia attraverso temi quotidiani, ma anche per affrontare con i giovanissimi temi della legalità e del rispetto delle regole. Nel progetto sono stati coinvolti, infatti, anche gli alunni delle classi quinte della scuola primaria, che hanno lavorato sul testo “la mafia spiegata ai bambini”; la favola affronta il tema attraverso un parallelismo con il bullismo, che vede alla sua base comportamenti di tipo mafioso.
Temi, quindi, importanti anche per un territorio dove apparentemente il fenomeno non è radicato, ma come spiega Giordano “la mafia è ormai dappertutto, non più un discorso del sud Italia”, quindi queste iniziative diventano fondamentali. L’invito è anche quello di mantenere sempre alta la guardia, di evitare un’indifferenza che può portare a conseguenze gravissime. “Ai cittadini di Reggio dico, non giratevi dall’altra parte. Se c’è un problema, parlatene, anche se non lo fate direttamente, fatelo, a volte basta anche una telefonata per far capire che c’è qualcosa che non va”.
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