CASALGRANDE (Reggio Emilia) – “La partenza dei lavori alla Casa della Salute di Casalgrande è un’ottima notizia che tutti aspettavamo. Il completamento è previsto per inizio 2025. Il significativo impegno da parte della Regione Emilia-Romagna ha garantito risorse aggiuntive per 700 mila euro a causa dell’aumento dei costi di realizzazione, per un investimento che vale nel complesso 1,8 milioni di euro e va nella direzione di rafforzare la medicina territoriale e della prevenzione”. Così l’assessore regionale Alessio Mammi e la presidente della commissione sanità della Regione Ottavia Soncini.
E ancora: “Il nuovo complesso rappresenterà un presidio territoriale di grande importanza per i cittadini, una risposta di prossimità per la cura e la prevenzione. Al momento si sta completando anche la Casa della Salute di Scandiano, sulla quale la Regione ha garantito ulteriori 300 mila euro: un altro intervento significativo, per il rafforzativo del presidio sanitario nel distretto ceramico, in grado di garantire risposte a quel territorio. La Regione Emilia-Romagna a fronte di un bilancio che vale circa 12,4 miliardi di euro complessivi, ne investe 10,6 in sanità pubblica, con un trend che si attesta all’86%, tra i più alti d’Italia. E’ chiaro che lo sforzo è decisamente significativo, in un contesto nazionale nel quale il Governo continua ad operare tagli sulla sanità, come quello approvato nei giorni scorsi nel DL 19/2024 di 1 miliardo e 200 milioni sottratti alla realizzazione della messa in sicurezza delle strutture ospedaliere territoriali.
A seguito dei tagli nazionali si scontano inoltre le difficoltà di reperimento di personale sanitario e medico ospedaliero, impiegato per le attività di controllo e prevenzione dei pazienti e dei cittadini. Se da un lato la Regione fa tutto il possibile per garantire le risorse economiche necessarie a mantenere alto il livello di qualità della nostra sanità pubblica, i continui tagli del Governo rischiano di mettere seriamente a repentaglio tutto il sistema. Ad esempio, se il Piano del Governo di revisione del PNRR sul territorio nazionale venisse portato avanti, entro il 2026 ci saranno il 30% in meno della Case della Comunità preventivate (ne verranno tagliate 312) e il 25% in meno di Ospedali della Comunità (verrebbero meno 73 ospedali), e il nostro territorio regionale dotato di tante strutture pubbliche territoriali verrebbe seriamente penalizzato”.














