REGGIO EMILIA – “Se c’è una cosa di cui non abbiamo bisogno è rendere impermeabile un’area permeabile. Dovrebbe essere proprio l’articolo 1 della Regione Emilia Romagna dopo quello che ha passato un anno fa”.
L’area destinata a cambiare radicalmente il proprio volto si trova a Villa Ospizio, da tempo è pressoché abbandonata e inaccessibile. E’ il quadrilatero, transennato, dove un tempo sorgeva la casa di riposo comunale, demolita nel 2006. Conad Centro Nord, che ne è proprietario, costruirà diverse strutture che ospiteranno, oltre a un supermercato, anche servizi pubblici come la biblioteca ma soprattutto la Casa della Comunità. Sotto la lente di un incontro pubblico è finito l’aspetto del consumo di suolo. “La superficie di verde – dicono gli organizzatori – si ridurrà quasi del 60%”.
“Dove c’è un suolo libero con vegetazione spontanea, ci sarà l’ennesimo cemento”. Paolo Pileri del Politecnico di Milano è stato l’esperto invitato all’iniziativa organizzata dagli attivisti di Ecologia Integrale, Extinction Rebellion e Ripuliamoci. “Viene realizzata la Casa della Comunità, che è assolutamente necessaria. Riteniamo però che l’impermeabilizzazione di questa area verde possa essere evitata qualora si punti a una realizzazione in un edificio esistente qui vicino, ovvero il padiglione Esquirol che apparteneva al San Lazzaro”, le parole di Giuseppe Bonazzi di Ecologia Integrale Reggio Emilia.
Un ulteriore appuntamento promosso dagli stessi ambientalisti ha consentito di vedere da vicino, con una passeggiata, la zona interessata dall’intervento. La convenzione urbanistica stipulata tra Comune e Conad prevede la messa a dimora di 750 alberi, circa sette volte quelli che verranno tagliati. “Però c’è da scegliere tra quello che sta per diventare un bosco e invece la natura ordinata con tanto cemento. Io sono dalla parte degli alberi”, ha commentato il botanico Ugo Pellini.
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