GATTATICO (Reggio Emilia) – La pastasciutta ha il sapore della libertà, della pace e dell’antifascismo, e in tempi di pandemia anche della ritrovata socialità. C’erano più di 800 persone ieri sera sui Campirossi di Casa Cervi per condividere ancora quei valori. Il 25 luglio del 1943 la famiglia Cervi offrì a tutti la pastasciutta per festeggiare l’arresto di Benito Mussolini.
Oltre ottanta le Pastasciutte ufficiali che quest’anno si erano iscritte alla Rete delle Pastasciutte, oltre un centinaio in totale. A Casa Cervi dal palco non sono mancate le riflessioni sul periodo che stiamo attraversando. E in particolare il riferimento all’episodio di un amministratore leghista che ha sparato in strada uccidendo una persona e alle manifestazioni dei no vax che hanno paragonato il green pass al nazismo. “Viene da dire datevi una calmata – sottolinea Albertina Soliani, presidente di Casa Cervi – I Cervi hanno offerto la pastasciutta a tutti per dire che dobbiamo salvarci insieme, il discorso vale anche oggi”.
“A queste persone vorrei dire che noi siamo privilegiati, nei Paesi poveri dove il vaccino non c’è si muore”, aggiunge Gianfranco Pagliaruolo, presidente nazionale dell’Anpi.
Una serata resa possibile anche grazie al lavoro dei tanti volontari.
Dopo gli interventi sul palco delle istituzioni si sono svolte le premiazioni del festival teatrale di Resistenza e sempre sul palco si è ballato e cantato fino a tardi.