GATTATICO (Reggio Emilia) – Un uomo orchestra dell’agricoltura. Un tuttofare dei campi, lavorati anche a mano come un tempo oppure con l’ausilio di macchinari ormai desueti. E’ tutto questo Dante Menozzi, il protagonista degli scatti del fotografo tedesco, ma trapiantato a Reggio, Kai-Uwe Schulte-Bunert. Il progetto, vincitore in Germania del prestigioso premio Aenee Biermann, sbarca a Casa Cervi, dove fino al 6 gennaio, nel museo, sarà visitabile la mostra “Dante, un contadino”.
Fotografie che ruotano sulla quotidianità dell’ultimo anno di attività di uno degli ultimi testimoni di un mondo rurale ormai al tramonto. Alle 20.30, negli stessi spazi dell’esposizione, verrà proiettato per la prima volta in Italia il documentario che contiene il racconto in prima persona dell’agricoltore povigliese.
Fino a sabato l’istituto Cervi, in occasione dell’81° anniversario della cattura dei sette fratelli e di Quarto Camurri, ospita un convegno dedicato ai mondi rurali italiani del Novecento. Al centro delle riflessioni i modi in cui la letteratura e le tradizioni orali hanno rappresentato nel tempo il lavoro della terra, l’allevamento del bestiame e la pastorizia.
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