REGGIO EMILIA – Raffaele Manfredi e Armando Licari si sono sposati lo scorso 31 agosto. Un’unione civile celebrata davanti ad amici e parenti all’Antico Podere Emilia, in città. Entusiasmo, gioia e una richiesta particolare agli invitati: niente regali agli sposi ma donazioni alla casa arcobaleno Pier Vittorio Tondelli di Reggio, un progetto di Arcigay Gioconda che in città ha aperto i battenti il 20 novembre 2022. In totale sono stati raccolti circa 8000 euro. “Provate a mettervi nei panni degli altri – spiega Raffaele Manfredi – Immaginate di essere un ragazzo o una ragazza, anche giovane o giovanissima, che comunica alla famiglia la propria identità sessuale e per questo viene cacciata fuori di casa. Immaginate di essere una persona transessuale costretta a prostituirsi perché nessuno le dà un lavoro normale, immaginate di essere una persona che arriva da un paese dove la propria identità sessuale è un crimine che lo può portare prigione oppure alla morte. Se riuscirete a sentire il dolore di queste persone, sono certo che capirete perché noi abbiamo fatto questo gesto e magari fare qualcosa anche voi“.

Armando Licari e Raffaele Manfredi
In Italia sono una decina le case arcobaleno, nate con l’intento di dare una dimora temporanea a chi è vittima di discriminazioni per il proprio orientamento sessuale o identità di genere. Un progetto di Arcigay supportato interamente da donazioni: in poco meno di due anni ha ospitato dodici persone. “Per aprire la casa e far entrare la prima persona – racconta Alberto Nicolini, coordinatore Casa Arcobaleno – abbiamo speso tra i 15 e i 20mila euro e in questo momento il costo mensile di questa casa, che ora ospita quattro persone ed è a massima capienza, è di 2000-2500 euro al mese considerando tutti i servizi di volontariato”. Anche Acer e il Comune hanno dato il loro contributo. “La casa è in comodato d’uso gratuito tramite Acer e il Comune Di Reggio Emilia quindi non paghiamo l’affitto e questo è fondamentale”.
Un progetto che ha obiettivi chiari nel futuro. “Trovare dei fondi strutturali, possibilmente nazionali che sono dedicati a questo tipo di azioni, in modo da poter allargare la casa e cioè raddoppiare i posti letto, raddoppiare e triplicare i servizi che possiamo offrire professionalizzandoli. Questo vorrebbe dire cominciare ad accogliere delle persone che hanno dei bisogni più complessi che non solamente la casa”.
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