CARPI (Modena) – Due uomini, padre di 69 anni e figlio di 37, sono stati trovati morti nella propria abitazione in via Longhena 16 a Carpi. Sul posto i Carabinieri che stanno conducendo le indagini per chiarire l’accaduto. Secondo la prima ricostruzione dei militari si tratterebbe di un omicidio-suicidio: il padre, William Losi, avrebbe soffocato il figlio disabile Daniele per poi togliersi la vita. A dare l’allarme la moglie rientrata a casa dopo aver fatto la spesa. Il ragazzo era tetraplegico e frequentava, prima del lockdown, il centro diurno Nazareno. In casa è stato trovato il biglietto d’addio del padre. Sconvolti gli amici della famiglia e i vicini di casa: “Avevano dedicato la vita a quel figlio – dicono – non riusciamo a capacitarci di quanto è successo”.
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Ha aspettato che la moglie uscisse di casa per mettere in atto il suo piano di morte. E’ un dramma nel dramma quello accaduto in un villetta di via Longhena, periferia di Carpi. William Losi, pensionato di 69 anni ha ucciso soffocandolo con un sacchetto di plastica il figlio Daniele, 37, disabile dalla nascita. Una tragedia maturata in anni di dedizione e sofferenza, probabilmente accentuata da questa prolungata clausura a causa del Covid 19. Erano circa le 11 del mattino quando la madre di rientro dopo la spesa ha trovato la porta chiusa dall’interno e ha dato l’allarme. Quando pompieri e 118 sono entrati si sono trovati davanti una scena terribile. Il ragazzo sdraiato sul letto senza vita e il padre accasciato nel bagno in un lago di sangue. L’uomo dopo avere tolto la vita al figlio ha infierito su se stesso con un coltello da cucina tagliandosi la gola. Purtroppo per entrambi non c’era più nulla da fare. Sul posto sono arrivati i carabinieri, la scientifica e il sostituto procuratore Francesca Graziano. Si voleva escludere ogni altra ipotesi ma ben presto si è fatta strada quella dell’omicidio suicidio. William Losi ha lasciato un biglietto in cui si rivolge alla figlia che abita nel quartiere. “Stai vicino alla mamma, ha scritto, io non sopporto più di vedere Daniele soffrire”.
Daniele Losi era tetraplegico dalla nascita. Viveva con la mamma e il papà e tutti i giorni frequentava il centro diurno della comunità per disabili Nazareno, realtà conosciutissima a Carpi, e in questo periodo chiusa a causa del rischio contagio. Il sindaco di Carpi Alberto Bellelli nell’esprimere vicinanza alla famiglia chiede a tutti di non essere precipitosi nei giudizi. “Il ragazzo e la sua famiglia sono stati raggiunti dalle telefonate che periodicamente facciamo per sapere qual è la situazione – scrive il sindaco – nell’ultima telefonata, risalente alla settimana scorsa, risulta fosse tutto a posto, anzi la famiglia chiedendo quando sarebbero potuti accedere al servizio del centro diurno, si preoccupava della salute del figlio dicendo che avrebbero preso la cosa con estrema cautela, data la fragile condizione sanitaria del ragazzo in un momento così delicato. Insomma Daniele e la famiglia non erano stati lasciati soli sottolinea il primo cittadino. Tutto questo non è bastato purtroppo a fermare la disperazione mortale del padre.