REGGIO EMILIA – Le luci puntate su strade, piazze e aree pubbliche nel 2023, rispetto all’anno in corso, costeranno il doppio agli otto comuni dell’unione Bassa reggiana. Complessivamente, sarà di 1,8 milioni di euro la cifra che dovranno sborsare.
La dimensione del salasso è legata all’ipotesi di un prezzo medio pari a 0,53 euro al chilowattora per l’anno prossimo. I conti li ha fatti Sabar, la multiservizi che sul territorio si occupa della gestione dei lampioni. E che, a partire dal 2016, si è occupata dell’efficientamento di tutti i corpi illuminanti, passati alla tecnologia led. Interventi, per un investimento complessivo di 8 milioni di euro, che si sono conclusi nel 2021 e che ora si rivelano a dir poco provvidenziali. Senza ammodernamento, infatti, le amministrazioni avrebbero dovuto spendere tre volte tanto, ovvero 5,6 milioni di euro.
Opportuna e lungimirante è stata la decisione di Sabar di optare per una tariffa bloccata della corrente elettrica: fino al 31 dicembre sarà di 0,11 euro al chilowattora. Il prezzo bloccato, unito all’azzeramento degli oneri di sistema sulle bollette concesso dallo Stato, consentirà addirittura un risparmio di 200mila euro nel bilancio 2022 rispetto all’anno precedente per quanto riguarda la voce dell’illuminazione pubblica. Azioni per ottenere ulteriori risparmi sono al vaglio, ma vanno soppesate tenendo conto della sicurezza dei cittadini.
Bassa Reggiana energia elettrica costi Sabar illuminazione caro bollette Unione Bassa Reggiana












