REGGIO EMILIA – Gli extra profitti realizzati da Iren nella produzione, importazione e rivendita di energia elettrica e gas ammontano a poco meno di 122 milioni di euro. Questa almeno è la stima effettuata dall’azienda sulla base del decreto legge del Governo che ha introdotto una tassazione del 25% di questi profitti e della successiva circolare interpretativa dell’Agenzia delle Entrate. Il prelievo ha natura di contributo straordinario contro il caro bollette e va a colpire quelle aziende energetiche che hanno beneficiato dell’impennata dei prezzi.
Le aziende del settore sono tenute a versare il 25% dell’incremento della differenza fra operazioni attive e passive dei sette mesi che vanno dal 1° ottobre 2021 al 30 aprile di quest’anno, sempre che l’aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sia superiore a 5 milioni di euro e al 10%. Iren ha calcolato la somma dovuta in 30,479 milioni di euro.
Il gruppo, però, nella relazione semestrale, parla di “incertezze interpretative” che potrebbero anche portare ad un contenzioso con l’Erario. Iren si è rivolta perciò a uno studio legale e il parere è stato confortante: l’ipotesi di uscire perdente in un eventuale contenzioso è “improbabile”.
L’imposta nel complesso ha fruttato alle casse dello Stato un gettito assai inferiore a quello atteso dal Governo: 1 miliardo di euro, anziché i 10 previsti. Per le aziende energetiche il Governo ha sbagliato i conti e i 40 miliardi di extra profitti ipotizzati sono in realtà molti meno. Il presidente del Consiglio Draghi, da parte sua, ha reagito accusando le aziende di elusione fiscale. Nel caso di Iren, una cosa è certa: gli extra profitti non possono essere dieci volte superiori a quelli dichiarati. Se così fosse, ammonterebbero a 1,2 miliardi di euro. In realtà i profitti netti totali dei primi sei mesi di quest’anno sono stati pari a 152 milioni.
Riceviamo da Iren e pubblichiamo
Come già comunicato in occasione della divulgazione dei dati semestrali Iren l’impatto dei provvedimenti governativi destinati alla calmierazione dei prezzi hanno pesato nel semestre per circa 42 milioni di euro, cifra che comprende al suo interno sia il contributo di solidarietà previsto per le aziende energetiche sia il contributo aggiuntivo previsto dal decreto sostegni Ter. Va poi evidenziato che il legislatore ha inoltre inserito all’interno della voce di calcolo dei cosiddetti extraprofitti anche utili non generati dalla vendita di energia elettrica ma riconducibili a business (come il settore ambientale) che non ha beneficiato di introiti derivanti dalla stessa. Ne consegue quindi che non è corretto asserire che Iren ha generato “extraprofitti” per 122 milioni di euro.
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