SASSUOLO (Modena) – Nell’anno nero del caro energia la quantità di ceramica italiana venduta nel mondo è aumentata di quasi un punto percentuale, per un totale di 458 milioni di metri quadri. E nonostante alcuni fermi industriali, decisi per contenere le spese impazzite, la produzione è salita del 3%. E’ ancora presto però per capire l’impatto sul fatturato visto che in molti casi i prezzi delle lastre sono aumentati a fine anno proprio per far fronte ai rincari di bollette e materie prime. Bene il mercato domestico cresciuto del 2,6% ma preoccupa l’estero dove la ceramica made in Italy rischia di perdere competitività.
L’occupazione tiene grazie agli ammortizzatori sociali, ma è enorme l’impatto dei costi energetici che hanno determinato un aggravio sui conti superiore al miliardo. Le grandi aziende hanno potuto investire sulla svolta green, ma le piccole realtà hanno faticato.
Guardando al 2023, la speranza è solo una: la fine della guerra in Ucraina.
Caro bollette, Confidustria ceramica chiede stabilità energetica. VIDEO
19 dicembre 2022L’impatto dei costi di questo tipo hanno determinato un aggravio sui conti superiore al miliardo